A review by nyeran
Le rane by Mo Yan

1.0

Always choose life. A demeaned life is better than the best death.

✿ Non le so dire le bugie quindi scrivo subito che all'inizio ho fatto molta fatica perchè non avevo ancora inquadrato quale fosse la trama (perchè se ve lo steste chiedendo, io la leggo, lo compro, poi lo leggo mesi o anni dopo e la trama chi se la ricorda). Poi finalmente ha cominciato ad ingranare ed io ad entrare nell'ottica di quello che stavo leggendo. Certo, forse se lo legge qualcuno che ha poca familiarità con la storia cinese recente (post seconda guerra mondiale per la precisione) potrebbe fare ancora più fatica tra restaurazione, liberazione, sovietici, Taiwan e giapponesi.

Purtroppo io parto da una conoscenza, seppur minima, della Cina e approfondì l'argomento 'politica del figlio unico cinese' nelle ore di religione da cui ero esonerata. Ora, l'autore vive in Cina e dopo la vittoria del Nobel sono assolutamente certa che abbia ottenuto una certa 'importanza' nel partito, quindi questo racconto è altamente edulcorato anche se può non sembrarlo, perchè ovviamente non avrebbe mai potuto criticare la politica o la storia del suo paese o il suo governo o altro, infatti nelle poche volte in cui butta in righe una critica non è mai al suo paese ma ai governi esteri che mal giudicano questa politica, non critica mai Gugu per aver scelto di diventare macchina di morte, oppure è colpa delle donne che cercano di sfidare il governo.
Gugu poi tenta di buttare dentro delle cazzatine semi-femministe salvo poi far dire al protagonista che suo figlio (non la figlia che vive lontana, il figlio maschio) che gli è stato mandato dal cielo e che per lui vale la pena soffrire.

Ok, ha vinto il Nobel, chapeux, però non è che dica nulla di nuovo o smonti preconcetti, non è originale e non è nemmeno libero perchè l'autore non può esserlo. Decantare un autore che vive sotto un regime che censura ogni cosa che non gli piace come 'degno' di vincere un premio mi sembra francamente ridicolo.

E far dire ad un personaggio che preferirebbe morire di fame che mangiare una rana è profondamente sbagliato considerando che durante la carestia ci furono genitori che letteralmente mangiarono i propri figli per sopravvivere.