A review by fr_eddie
Fortune e sfortune della famosa Moll Flanders by Daniel Defoe

adventurous funny tense slow-paced
  • Plot- or character-driven? Character
  • Strong character development? It's complicated
  • Loveable characters? It's complicated
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? Yes

3.0

Moll sei una girlboss ma dio santo Daniel mi hai fatto due palle grandi come un campo da calcio.

Libro che racconta la storia di Moll, donna badass che fa un po' quello che vuole, e Moll manco è il suo nome, ha un numero spropositato di mariti e un numero ancora più spropositato di bambini che puntualmente abbandona o se ne dimentica. Storia di una donna davvero interessante, che cerca di vivere da signora senza mai sottomettersi, prima grazie ai matrimoni e poi grazie a mezzi meno legali. Slay ig.
("e io rimanevo fedele a questa mia teoria: una donna che ha abbastanza soldi per badare a se stessa non dovrebbe mai fare la mantenuta”)


Unico grande problema è l'andatura del libro, mannaggia a Daniel. Il racconto della vita di Moll è narrato tutto in prima persona dalla donna e quasi nessuno ha un nome. Frasi si susseguono composte solo da “lui dice questo e io dico quello e allora sui dipende codesto e io rinfaccio quest'altro”, eventi che si ripetono continuamente (oh no, Moll non ha soldi! Che fortuna ha trovato un uomo, adesso lo sta corteggiando, adesso si sono sposati. Oh no, è morto il marito! Moll non ha soldi!), nessuna divisione in capitoli che ti stimola ad arrivare fino a un certo punto. 

Libro che si divide tra la protagonista che agisce da badass e l'autore che si rende conto che sta scrivendo una donna e quindi la fa agire come crede che agiscano le donne ("Provai in tutti i modi a persuaderlo e ricorsi anche a quella famosa retorica delle donne, e cioè il pianto;“ …ew); Moll che da una parte è una protagonista seria e dall'altra è una sciocca donna che ha bisogno di qualcuno che le insegni come vivere (i cinque mariti, la Governante, il figlio). Nonostante ci siano disavventure, sembra che tutto vada bene per Moll, che lei riesca sempre a cavarsela, pure quando è alla forca. Buon per lei ig.

Libro abbastanza comico, con Moll che sa che è una regina ("In questo modo godevo, come dicevo prima, di tutti i vantaggi dell’istruzione che avrei avuto se fossi stata una gentildonna come quelle con cui vivevo, e in alcune cose ero pure meglio di loro, per quanto fossero di una classe superiore alla mia; ma si trattava di doti naturali, che neanche con tutte le loro ricchezze esse avrebbero potuto procurarsi. Primo, ero di certo più piacente di ognuna di loro. Secondo, avevo forme più aggraziate e, terzo, cantavo meglio, insomma, avevo una voce più bella; e questa, consentitemi di dirlo, non era una mia convinzione, ma l’opinione di tutti quelli che conoscevano la famiglia.”), fraintendimenti, o Moll che ruba roba strana (fra in che senso rubi un cavallo. cosa te ne fai. come lo rivendi.), anche se davvero molto lento. La protagonista inizia a rubare qualcosa a circa tre quarti del libro e viene beccata più o meno all’ottanta per cento, quindi la maggior parte del libro si concentra sui problemi d'amore di una donna nel seicento. E diciamo che, pur avendo avuto cinque mariti, Moll non è troppo fortunata in amore:
 •il suo primo marito è un patatone, peccato che lei si sia chiavata prima il fratello ("Lo confesso, aver perso mio marito non ebbe su di me l’effetto che avrebbe dovuto avere, e non posso neanche dire di averlo mai amato come ci si sarebbe aspettati da me, o almeno in maniera adeguata a quanto mi trattava bene lui; era infatti un uomo dolce, gentile, allegro, quello che ogni donna desidera, ma avere suo fratello sempre davanti agli occhi, se non altro quando eravamo in campagna, era per me un’insidia continua; e mai una volta, a letto con mio marito, non desiderai di essere tra le braccia del fratello; e anche se da dopo il matrimonio lui non si era mai fatto avanti con certe attenzioni ma si era comportato da fratello e basta, per me fare lo stesso con lui era impossibile”)
•il secondo marito è un gentiluomo (spende tutti i soldi che tengono e poi scompare, a true gentleman);
•il terzo marito tiene i soldi in America, dai cazzo! (è suo fratello.);
•il quarto marito doveva essere ricchissimo e poi non teneva una lira (lui l'ha sposata perché credeva che lei tenesse i soldi);
•il quinto marito è un patatone (che deve un attimo aspettare a sposarla perché deve prima divorziare dalla moglie zoccola).


Libro che prova ad avere una morale anche poco velatamente ("Poiché questa storia della mia vita viene pubblicata per ricavare la giusta morale da ogni sua parte e dare a ogni lettore un insegnamento, un monito, un avvertimento, e renderlo migliore, allora non sembrerà superflua, spero, questa digressione su certa gente che si trova costretta a rivelare i propri più grandi segreti o le faccende degli altri.”) ed è abbastanza femminista, incredibilmente ("D’altro canto, il mercato era disgraziatamente dalla parte degli uomini, e perciò le donne avevano perso il privilegio di dire di no; ormai chi faceva UNA PROPOSTA a una donna era come se le facesse un piacere, tanto che se una giovane fosse stata così arrogante da fare mostra di rifiutarne una, non avrebbe avuto la possibilità di farlo di nuovo, e ancor meno di recuperare dal passo falso e accettare ciò che prima aveva anche solo dato a vedere di rifiutare: gli uomini avevano così tanta scelta ovunque andassero, che la sorte delle donne era davvero disgraziata; sembrava che fossero loro a bussare a ogni porta, mentre gli uomini, se pure per un caso strano fossero stati respinti in una casa, erano sicuri di essere ricevuti in quella dopo”). Ti ricordi però che Moll viene chiamata più volte una sgualdrina perché è andata a letto con un uomo sposato, però lui è santo. Daniel, no.

Un libro abbastanza carino però per quanto riguarda le abitudini e le leggi dell'epoca, con episodi narrati nel corso della storia che non sono niente male. Peccato che il tipo di narrazione appesantisca tutto, rendendo una storia interessante in un libro difficile da terminare per quante volte si ripete e dice sempre le stesse cose.

Lo consiglierei? No. Pur essendo un libro di circa quattrocento pagine, non riuscivo a finirlo, un ritmo lento come nient'altro. Ha come protagonista una donna, cosa molto buona, che vive un sacco di tempo, però l'autore ci tiene a ricordare quanto le donne siano subdole e zoccole probabilmente perché non chiavava abbastanza. I personaggi femminili scritti da uomini in questo periodo fanno pena, immagina nel seicento 



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