A review by shieymn
Year's Best Weird Fiction, Vol. 1 by Laird Barron

5.0

L’antologia annuale del racconto di genere è una tradizione utilissima all’appassionato, che la può usare per conoscere nuovi autori e tendenze. Il weird è un genere tra la fantascienza, l’horror e qualcos’altro, difficile da definire e, forse per questo, meno conosciuto rispetto alle declinazioni più note del fantastico. L’idea di Michael Kelly di lanciare una selezione annuale esclusivamente dedicata al weird è quindi una bella novità.

IL WEIRD

Kelly sceglie un curatore diverso per ogni edizione della sua raccolta. La prima, sui racconti del 2013 e pubblicata in Italia da Hypnos nel 2015, è curata da Laird Barron, un bravo autore di weird-horror contemporaneo. Il ricambio del curatore dà modo alla raccolta di presentare punti di vista diversi su un genere sfuggente come il weird. Le prefazioni di Kelly e Barron si avventurano proprio nel territorio impervio della definizione di weird. Dice Kelly: «La letteratura weird non è specificatamente horror o fantasy. E non è una novità. È sempre stata presente. Questo perché in realtà non si tratta di un genere, in senso stretto. Questo rende la sua definizione alquanto difficile, e forse imprudente. La letteratura weird è un tipo di letteratura che è presente all’interno di altri generi. I racconti weird furono scritti ben prima che gli editori iniziassero a codificare ed etichettare i generi letterari. Potete trovare infatti esempi di letteratura weird nei giornali letterari, nelle pubblicazioni horror, nei periodici di fantasy e fantascienza, e in vari altri giornali e antologie di genere e non, preannunciano l’avvento della narrativa speculativa del fantastico».

Per spiegare il significato di weird, Barron fa l’esempio del racconto I salici di Algernon Blackwood: «In poche pagine, Blackwood trasforma la campagna bucolica e banale in un ambiente ostile e alieno. [...] Lentamente, inesorabilmente, e inevitabilmente, la facciata della normalità viene strappata per rivelare l’argento del nudo universo. Il protagonista e il suo compagno si interrogano sulla provenienza della maligna presenza, o presenze, nel fiume e nei salici. Ma essi non possono comprenderne la natura, poiché è ben oltre le loro possibilità. Tutto ciò che sanno è che per loro la realtà è completamente cambiata. Hanno intravisto qualcosa che è molto più grande di loro, e che è spaventoso. Spaventoso perché incomprensibile e anche perché l’uomo è un animale che è da poco uscito dalle caverne. Il cervello umano, con tutta la sua capacità di adattamento, non reagisce bene quando i suoi codificati punti di riferimento vengono messi in discussione».

I RACCONTI

La collezione di racconti scelta da Barron rispecchia quest’immagine di weird, permeata da una vena apocalittica che ritroviamo in quasi ogni storia. Le declinazioni di questo weird sono tante e variegate. Ci sono quelle nei canoni della ghost story, spesso però poco convenzionali: in Dovrei sussurrarti del chiaro di luna, del dolore, di pezzi di noi? di Damien Angelica Walters il fantasma che perseguita il protagonista forse è temuto, forse è desiderato; in La ragazza con il cappotto azzurro di Anna Taborska il contesto da cui nasce l’orrore è la persecuzione degli ebrei in Polonia durante la l’Olocausto; in Una caverna di mattoni rossi di Richard Gavin permane l’ambiguità sulle vere cause dell’orrore, aggiungendo il dubbio al terrore del protagonista.

In altri racconti, si esce dalla dimensione spettrale del weird, per entrare in una strana terra di nessuno, a volte popolata da mostri, come in Nei meandri del sogno di W.H. Pugmire, che parla di un mostruoso verso cui tendere, a costo dell’annichilimento, o come in Bor Urus di John Langan, in cui l’incontro col mostruoso è una sfida attesa dal protagonista per tutta la vita.

Poi ci sono dimensioni in cui il mostruoso e l’ordinario si fondono portandoci in mondi grotteschi, come nei bellissimi Fornace di Livia Llewellyn e in Il krakatoano di Maria Dahvana Headley, in cui il weird è lo schiudersi dell’universo che si rivela incomprensibile, maestoso, terribile. Ci sono incubi conturbanti, dove il weird si fa strada nei corpi delle donne collocandole in un punto cieco tra vita e morte, come in Fox into Lady di Anne-Sylvie Salzman e Come piuma, come osso di Kristi DeMeester.

Ci sono i racconti in cui il weird filtra in una realtà che si rivela soggetta a nuove leggi aliene all’umano. Tra questi, abbiamo il bel racconto, più canonicamente di fantascienza, di Chen Qiufan, L’Anno del Ratto, e due esempi strepitosi di come la pulsione weird possa manifestarsi nel genere fantascientifico: Success di Michael Blumlein, decisamente New Weird, e il più surreale Colpo di luna di Karin Tidbeck. Merita una menzione anche La chiave del tuo cuore è fatta d’ottone di John R. Fultz, stravaganza postumana e steampunk.

È una raccolta dove il livello rimane sempre alto, soprattutto quello della scrittura. Troviamo stili diversi, prose più liriche e altre più asciutte, ma le autrici e gli autori scelti da Barron hanno sempre una caratteristica in comune: scrivono tutti benissimo.

Tradotto bene da Elena Furlan.

La lista completa dei racconti:

Simon Strantzas - Il diciannovesimo gradino
Paul Tremblay - Swim vuole sapere se va così male come pensa SWIM
A.C. Wise - Il Dottor Blood e l’Ultra Favoloso Squadrone Glitterato
Chen Qiufan - L’Anno del Ratto
Sofia Samatar - Il fantasma di Olimpia
Livia Llewellyn - Fornace
Damien Angelica Walters - Dovrei sussurrarti del chiaro di luna, del dolore, di pezzi di noi?
John Langan - Bor Urus
W.H. Pugmire - Nei meandri del sogno
Maria Dahvana Headley - Il krakatoano
Anna Taborska - La ragazza con il cappotto azzurro
Joseph S. Pulver Sr.- (lui) Sogna di orrori lovecraftiani
Jeffrey Thomas - Nel Limbo
Richard Gavin - Una caverna di mattoni rossi
Anne-Sylvie Salzman - Fox into Lady
Kristi DeMeester - Come piuma, come osso
Jeffrey Ford - Un piccolo demone
Michael Blumlein - Success
Karin Tidbeck - Colpo di luna
John R. Fultz - La chiave del tuo cuore è fatta d’ottone
Jeff VanderMeer - Nessun altro al mondo all’infuori di te