A review by giuliakyj
La gatta by Jun'ichirō Tanizaki

1.0

Nonostante sia corto ho fatto fatica a finirlo. Sono andata avanti solo perché volevo capire dove sarebbe andata a parare la storia, ma è stata una delusione. Non mi ha detto nulla, non lascia nulla. I personaggi sono tremendi, delle caricature stereotipate di personalità infami. Non so, forse aveva senso quando è stato scritto, ma è invecchiato proprio male.

Io ho anche una grandissima affinità con i gatti (questo il motivo che mi ha spinto a leggerlo), ma non c'è stato un momento in cui abbia sentito una connessione con la storia.

Un punto che mi preme particolarmente sottolineare è che nella copertina c'è scritto "Tanizaki si addentra con indiscutibile maestria nella psicologia femminile". Leggendo questa frase ero un po' scettica ma visto il successo del libro ero anche curiosa di vedere questa sua acclamata maestria. Se per chi ha scritto la descrizione questo vuol dire addentrarsi abilmente nella psicologia femminile, mi chiedo quanto deve essere ristretta, stereotipata e irrispettosa l'idea che ha delle donne. A lettura finita quella frase diventa offensiva e onestamente dimostra di capirne gran poco.