A review by giuliaclerici
The Unlikely Pilgrimage of Harold Fry by Rachel Joyce

3.0

All'inizio odiavo questo libro. Avevo tentato un paio di volte di leggerlo, ma avevo smesso dopo neanche due capitoli. Lo trovavo noioso, senza senso, confusionario e piatto. Questa volta, però, mi ero decisa a leggerlo tutto d'un fiato, il più presto possibile. La verità è che ci ho impiegato quasi due settimane. Non poco tempo. Ho capito solo a metà libro che le prime pagine, che non mi entusiasmavano, erano necessarie per introdurre la vita che fino a quel momento il protagonista aveva vissuto. Devo ammettere che man mano che Harold intraprende il suo viaggio la narrazione diviene sempre più interessante. Devo anche confessare che le ultime duecento pagine le ho lette in poche ore. La vera storia che il protagonista nasconde si scopre solo nei capitoli finali. Gli stessi capitoli che mi hanno personalmente sconvolta e coinvolta emotivamente. Infine la conclusione (e mi riferisco proprio all'ultima pagina) mi ha fatto apprezzare ancor di più tutto il viaggio di Harold, che ha avuto finalmente (non la forza, ma) la leggerezza di ridere alla vita.
Consiglio questo libro, che non è impegnativo e sinceramente non penso possa rientrare tra la top ten dei miei libri preferiti, ma che mi ha donato tranquillità, serenità e uno strano senso di pace per le due settimane in cui mi ha tenuto compagnia.