A review by logolepsy_e
Il gioco dell'angelo by Carlos Ruiz Zafón

4.0

Zafòn è diventato a tutti gli effetti il mio autore preferito.
Unica, piccola pecca del libro, il finale poco chiaro, almeno per me.
Per il resto, ancora una volta l'autore è stato capace di legarmi stretta e di trascinarmi insieme a tutti i personaggi del libro in quella storia torbida, misteriosa e mozzafiato che mi ha davvero incantata.
Ho percorso le strade di una magica ed antica Barcellona, ascoltandone i sussurri insieme a David Martìn e cercando di interpretarne con lui i misteri ed i segreti secolari.
Sono entrata, di nuovo, nel Cimitero dei Libri Dimenticati e mi sono persa tra i suoi chilometrici labirinti di libri.
Ho provato timore ed una sottile paura ad ogni strana ed enigmatica apparizione, tanto da sorprendermi a guardarmi alle spalle convinta di trovare dietro di me Andreas Corelli con il suo sguardo da lupo.
Ho letto milioni di parole con il fiato sospeso e il cuore a mille, con la morte nel cuore e con gli occhi sognanti, con paura, con timore e con speranza.
Ho temuto, desiderato, amato, sperato, cercato, interpretato, indagato, supposto, cercato, scritto e vissuto, fino alla fine, insieme ad ogni singolo personaggio che Zafòn mi ha presentato e mi ha fatto conoscere a fondo.
E, dopo 676 pagine di pura magia, ho chiuso il libro con una profonda e intensa maliconia, ma anche con la solida certezza che porterò questa storia nel cuore a lungo.