A review by arthurgdean
I Medici. Una regina al potere by Matteo Strukul

5.0

Recensione completa: http://thereadingpal.blogspot.com/2017/07/recensione-120-una-regina-al-potere.html


Nel corso di quel lungo periodo aveva visitato il regno in
lungo e in largo, in un infinito peregrinare, e giorno dopo
giorno l'aveva visto morire un po' alla volta. Era una terra
consumata dall'odio e dall violenza degli uomini, in cui la
nobiltà d'animo si era smarrita per sempre: la gloria della guerra
barattata per pochi scudi, l'onore scambiato con il tradimento
e l'opportunismo, l'amore con la piaggeria.



Penso che questa citazione dal libro riassuma le vicende di questo terzo volume nella trilogia de I Medici. Caterina de' Medici sposa Enrico II, figlio minore del re di Francia. Sfortunatamente, il delfino Francesco di Valois viene ucciso e i sospetti ricadono su di lei, straniera in terra ostile e in una posizione che potrebbe giustificare il voluto assassinio di Francesco.
Il re crede alla sua innocenza, ma la posizione di Caterina è irrimediabilmente compromessa anche a causa della preferenza del marito nei confronti dell'amante Diana, la quale cerca in tutti i modi di estromettere l'italiana dal potere.
Ci sono davvero un sacco di personaggi, ma in particolare voglio soffermarmi su Caterina, Raymond de Polignac e Michel de Nostredame, che sono coloro che, per un motivo od un altro, mi hanno colpita di più.
Caterina è in una posizione davvero debole. Il suo potere è nullo alla corte di Francia, dove è vista solo come una mercante italiana. Non ha più neanche la protezione dello zio, e questo la rende estremamente vulnerabile. Nel corso del romanzo vediamo però come Caterina sia molto più forte di quanto i suoi nemici credano, e di quanto sottovalutino questa donna piena di risorse. È intelligente e paziente. Non vista, trama alle spalle dei suoi nemici, aspettando la sua vendetta. Credo che lei sia stato il personaggio che ho preferito nella famiglia Medici per come sono stati raccontati in questa trilogia. Mostra il lato femminile della dinastia e non penso abbia nulla da invidiare a Lorenzo o a Cosimo. Non è estranea agli errori, questo è certo, altrimenti non sarebbe umana. Il destino purtroppo non le è stato favorevole, e a nulla è servito l'aiuto di Nostradamus.
Ecco, Michel de Notredame, o Nostradamus, è stato un personaggio stranissimo da leggere. Mi è parso un po' esagerato nel complesso, con tutti quei "riti" ed illusioni strane e un aspetto che complessivamente lo rende completamente estraneo al resto dei personaggi. Le sue parole trovano sempre conferma nel futuro, un futuro che non c'è modo di cambiare e di cui lui può solo dare avviso. Ma, se di lui la regina si fida ciecamente, non è questo il caso di Raymond de Polignac: un soldato esperto, pragmatico, guidato dall'amore per la Francia e per la sua regina, per cui nutre in forte rispetto. È l'unico che non abbandona mai Caterina, leale fino alla morte. Penso sia uno dei personaggi più positivi di questo romanzo, una gemma in mezzo al marciume della corruzione e gli intrighi della corte di Francia, che possiamo ben veder rappresentati da Diana e dai Guisa, come anche dagli stessi figli di Caterina. Diana commette l'errore di affidarsi troppo al controllo esercitato attraverso il proprio corpo, che le costerà caro a tempo debito. Anche Enrico II non è da meno, ma invece di essere artefice è vittima. Troppo debole per contrastare il controllo che Diana ha su di lui, troppo debole per resistere alle tentazioni della carne.
La Francia di questo periodo storico è dilaniata da sanguinose guerre di religione, tra cattolici e protestanti, francesi contro francesi. Il sangue scorre inesorabile e il potere della famiglia reale è sempre più debole, condizionato da coloro che hanno piani propri. Lo si vede bene nelle azioni degli eserciti, descritte perfettamente da Strukul, che scrive in modo tale da permettere una lettura veloce e per nulla noiosa.
Nel complesso è un libro che mi è piaciuto molto, e che spero piacerà anche a voi!