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A review by merrysociopath
Subterranean Magazine Summer 2012 by K.J. Parker, Kelley Armstrong, Mike Resnick, William Schafer, Robert Jackson Bennett, Ian R. MacLeod
5.0
Recensione completa qui: http://ilsociopatico.wordpress.com/2013/11/12/recensione-let-maps-to-others-di-k-j-parker/
Magari sono di parte perché Let Maps to Others parla di tutto ciò che amo in una storia: dilemmi morali, avventura e meraviglia, però sta di fatto che a me questa novella è decisamente piaciuta. Molto, molto decisamente.
Abbiamo un protagonista splendidamente caratterizzato, alla solita maniera della Parker, che è anche un narratore ironico e che è un piacere stare ad ascoltare. Una riflessione sul prezzo da pagare per aver fatto la cosa sbagliata pur sapendo di essere nel giusto e anche un discorso più generale sulla verità e sulla memoria.
Let Maps to Others concentra nella sua brevità un’eccellente storia che, pur non essendo permeata dell’elemento fantastico – anche questo, un universo secondario senza magia o altri elementi tipici del fantasy, è un tratto tipico delle storie della Parker, specie di quelle dell’ultimo periodo – riesce lo stesso a essere un’opera di grande intrattenimento di cui sono entusiasta e di cui consiglio caldamente la lettura.
Volevo dare cinque stelline già ad A Small Price to Pay for Birdsong, ma mi sono trattenuto per via della brevità e della mancanza di azione in favore dell’introspezione. Qui, non vedo ragione di trattenermi.
Magari sono di parte perché Let Maps to Others parla di tutto ciò che amo in una storia: dilemmi morali, avventura e meraviglia, però sta di fatto che a me questa novella è decisamente piaciuta. Molto, molto decisamente.
Abbiamo un protagonista splendidamente caratterizzato, alla solita maniera della Parker, che è anche un narratore ironico e che è un piacere stare ad ascoltare. Una riflessione sul prezzo da pagare per aver fatto la cosa sbagliata pur sapendo di essere nel giusto e anche un discorso più generale sulla verità e sulla memoria.
Let Maps to Others concentra nella sua brevità un’eccellente storia che, pur non essendo permeata dell’elemento fantastico – anche questo, un universo secondario senza magia o altri elementi tipici del fantasy, è un tratto tipico delle storie della Parker, specie di quelle dell’ultimo periodo – riesce lo stesso a essere un’opera di grande intrattenimento di cui sono entusiasta e di cui consiglio caldamente la lettura.
Volevo dare cinque stelline già ad A Small Price to Pay for Birdsong, ma mi sono trattenuto per via della brevità e della mancanza di azione in favore dell’introspezione. Qui, non vedo ragione di trattenermi.