A review by logolepsy_e
La carne by Emma Glass

3.0

Una fiaba-incubo fulminante.
Una sessantina di pagine che si leggono in un soffio e che catapultano in un mondo assurdo per farci scoprire la storia di Peach, una pesca vegetariana che viene violentata da un uomo fatto di salsicce.
La storia è breve, immediata, crudissima e intensa. La narrazione si snoda rapida, poetica e roboante in una costante danza dialettica ricca di arzigogoli letterari. L'autrice stessa dice di essersi ispirata allo stile di Joyce, a cui sicuramente non arriva, ma che riesce a ricordare. Una scrittura peculiare, che può non piacere ma che di sicuro risulta molto adatta ai fini della storia.
Una storia che si dipana rapida, senza sosta, senza fronzoli. Quello a cui assistiamo non è altro che il dolore di Peach che prende una specifica e ingombrante forma fisica nella sua vita e nel suo corpo. I suoi tentativi di affrontarlo e arginarlo, capiamo presto, sembrano non portare a nulla.
Il racconto è molto efficace: attraverso l'effetto straniante di una narrazione così peculiare e di un world building appena accennato ma comunque molto chiaro, l'autrice ci trasporta nel vortice del dolore di Peach senza darci tregua neanche per un secondo.
Quando rialzeremo la testa dalle pagine, a fine lettura, ricominceremo a respirare senza mai esserci accorti di aver smesso.