revacholdawn's review against another edition

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adventurous emotional reflective medium-paced

5.0

bookslut007's review

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adventurous challenging emotional informative inspiring reflective sad tense medium-paced

5.0

euryyydicex's review against another edition

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adventurous emotional funny hopeful informative inspiring reflective relaxing sad

5.0

lapantofola83's review against another edition

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5.0

'Un posto in cielo' è molto di più di una raccolta di diari e reseconti di spedizioni e scalate. E' letteratura di montagna, ai livelli che solo Messner (a parer mio) è riuscito a raggiungere.
Le descrizioni delle spedizioni sono sempre oggettive e ponderate, non c'è spazio per emotività e teatralità, mentre intere pagine sono dedicate a riflessioni sulla vita, sul senso di una passione, quella per le montagne, che è così difficile da spiegare, soprattutto a chi non è mai stato lassù, nella zona della morte.
Da queste pagine, grazie alla sapiente mano di Linda Wylie, emerge davvero 'un eroe incosapevole', dall'animo complesso e profondo, legato così strettamente alla cultura sovieta (per noi occidentali così lontana, ma che grazie a questo libro sembra molto più vicina e ammirevole) e per forza di cose alla cultura americana, della quale emergono i tratti peggiori, dalla biega commercializzazione di tutto alla ricerca per il sensazionalismo ad ogni costo.
Così questo libro è molto di più di resconti di avventure al limite delle possibilità umane, è una riflessione sulla vita, sui valori sulla base dei quali ognuno sceglie di approntare la propria esistenza, sulla sconfinata passione per la montagna e sul senso che può avere per ognuno.

noiramx's review against another edition

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What I read didn't interest me much. I was probably also in a reading slump at the time. Will probably give this book another try in the future though. 

oviedorose's review against another edition

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adventurous emotional informative inspiring

4.0

gaiusgermanicus's review against another edition

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5.0

I came out of this book with a deep appreciation for who Anatoli Boukreev was as a person. He was a better person than he was a mountaineer. And he was a great mountaineer. He also had more hardship in a decade than any one person should have in their whole life. And when things started to look up for him he died. That made me feel very sad.

I personally liked the extra "-logues" from other people who knew him. Reading about Anatoli from someone who met him and got to spend time with him -- reading how he appeared to others -- was interesting.

pantofola83's review against another edition

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5.0

'Un posto in cielo' è molto di più di una raccolta di diari e reseconti di spedizioni e scalate. E' letteratura di montagna, ai livelli che solo Messner (a parer mio) è riuscito a raggiungere.
Le descrizioni delle spedizioni sono sempre oggettive e ponderate, non c'è spazio per emotività e teatralità, mentre intere pagine sono dedicate a riflessioni sulla vita, sul senso di una passione, quella per le montagne, che è così difficile da spiegare, soprattutto a chi non è mai stato lassù, nella zona della morte.
Da queste pagine, grazie alla sapiente mano di Linda Wylie, emerge davvero 'un eroe incosapevole', dall'animo complesso e profondo, legato così strettamente alla cultura sovieta (per noi occidentali così lontana, ma che grazie a questo libro sembra molto più vicina e ammirevole) e per forza di cose alla cultura americana, della quale emergono i tratti peggiori, dalla biega commercializzazione di tutto alla ricerca per il sensazionalismo ad ogni costo.
Così questo libro è molto di più di resconti di avventure al limite delle possibilità umane, è una riflessione sulla vita, sui valori sulla base dei quali ognuno sceglie di approntare la propria esistenza, sulla sconfinata passione per la montagna e sul senso che può avere per ognuno.

peixinhodeprata's review against another edition

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3.0


I have just finished reading "The Climb" and realized I had another book from Anatoli Boukreev on my library, this one. Some reason compelled me to pick it up, as I wanted to have more insight in his mind, and these journals seemed to be perfect for that.

I was not disappointed. More than just some climbing tales, we get a glimpse of what it was like to be a high performance athlete in the USSR, to have the sense of belonging to something bigger, to work with a broader purpose than just fulfill his personal ambition.
And then we see all that crumble as the USSR dissolves, and difficult it was to cope in the new reality and to be able to keep fueling a passion that was no longer a priority in the place he lived.

It was a very interesting read, and I've learnt a lot from it. I recommend it to all those that love mountaineering and the big outdoors.

ralphball's review against another edition

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4.0

I can't find the words to describe how sad this made me. I keep writing and deleting, so I think I'll just stop trying