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storymi's review against another edition
3.0
De Bijbel bekeken door een West-Europese en een tikkeltje cynische bril. Vier sterren voor het met humor vertelde verhaal van Adam en Eva (lekker filosofisch ook). De rest van de verhalen lazen voor mij heel wisselend,, van 1 ster (De zwartgallige versie van Noach) tot 3 sterren (Jozef). Als je nog nooit iets uit de Bijbel hebt gelezen zou ik het niet aanraden (neem dan liever de bijbel in gewone taal met uitleg),, als je de bekende verhalen eens uit een ander oogpunt wilt bekijken misschien wel.
amanda071's review against another edition
4.0
In dit eerste deel van 'De bijbel voor ongelovigen' beschrijft Guus Kuijer het eerste deel van de bijbel: Genesis. Dit doet hij op meesterlijke wijze. De personen in het boek worden neergezet als gewone mensen die ook gewoon fouten maken, twijfelen en vloeken. De verhalen worden vanuit een heel ander standpunt belicht wat het boek toot een heel verfrissende en nieuwe verhalenbundel maakt.
wendel's review against another edition
4.0
Een kinderboek voor volwassenen ;-) Bekende verhalen mooi opgeschreven: ter lering ende vermaeck...
dominil's review against another edition
2.0
Tutto cominciò con una parola. Era una parola che mi venne in mente per caso e che non indicava niente. Quella parola era:
DIO.
Kuijer tenta di rendere accessibile e più digeribile la Bibbia proprio come opera letteraria, più che come libro sacro, tramite la scelta di alcuni episodi significativi che vengono raccontati in prima persona dai personaggi, che spesso ne sono anche i protagonisti.
Abbiamo così Adamo, Cam, Selach, Sarai, Isacco, Ben-Oni e Iochebed che raccontano ciò che capita a loro e alla loro famiglia, sempre vaganti in territorio ostile, spesso a causa propria.
Dio tende a scomparire via via che il tempo passa, da presenza forte con Adamo a scusa usata dai figli per fuggire dal potere del padre. Certo, ci sono comunque riflessioni su di lui e sulle altre religioni, che non vengono viste in maniera subordinata rispetto all'ebraismo, ma egualitaria. Addirittura Rachele, la moglie più amata di Giacobbe, è pagana e a causa dei suoi idoli si rischia un grosso guaio.
Penso che questi racconti abbiano come centro i rapporti tra persone, soprattutto tra famigliari, mogli e mariti, fratelli e sorelle, genitori e figli, e che si mostri soprattutto la natura dell'odio e dell'invidia, che sembrano non avere posto nei legami di sangue mentre sono onnipresenti.
Spesso è la fede, o ciò che si pensa essere tale, a creare problemi e fraintendimenti, come nel caso di Sarai, Abramo e Isacco. Qui si hanno addirittura tre posizioni diverse: la ragione scettica, il fedele ragionevole e il fondamentalista. Solo per caso l'omicidio più terribile non si compie ma la famiglia si spacca in ogni caso.
Ogni racconto è piuttosto ampio, rende più particolareggiato l'avvenimento di cui tratta, spesso rendendo i personaggi biblici più tridimensionali di quanto normalmente siano.
Purtroppo, però, non si ha nulla di originale o di riflessivo in generale e l'idea, per quanto interessante, non coglie nel segno, se non nel racconto di Cam, il mio preferito, che si lascia alle spalle la tradizione biblica per scavare più in profondità e dare l'accesso a un backstage di ubriaconi profeti, dei che uccidono bambini e figli ribelli che farebbero di tutto per far rinsavire i genitori.
Se non avete mai letto la Bibbia nemmeno in parte, questo è un buon modo per approcciarla senza impegno, con un buono stile e qualche battuta divertente.
Ma, se già conoscete già anche minimamente gli episodi della Genesi, potete saltare questo libro senza rimorso.
DIO.
Kuijer tenta di rendere accessibile e più digeribile la Bibbia proprio come opera letteraria, più che come libro sacro, tramite la scelta di alcuni episodi significativi che vengono raccontati in prima persona dai personaggi, che spesso ne sono anche i protagonisti.
Abbiamo così Adamo, Cam, Selach, Sarai, Isacco, Ben-Oni e Iochebed che raccontano ciò che capita a loro e alla loro famiglia, sempre vaganti in territorio ostile, spesso a causa propria.
Dio tende a scomparire via via che il tempo passa, da presenza forte con Adamo a scusa usata dai figli per fuggire dal potere del padre. Certo, ci sono comunque riflessioni su di lui e sulle altre religioni, che non vengono viste in maniera subordinata rispetto all'ebraismo, ma egualitaria. Addirittura Rachele, la moglie più amata di Giacobbe, è pagana e a causa dei suoi idoli si rischia un grosso guaio.
Penso che questi racconti abbiano come centro i rapporti tra persone, soprattutto tra famigliari, mogli e mariti, fratelli e sorelle, genitori e figli, e che si mostri soprattutto la natura dell'odio e dell'invidia, che sembrano non avere posto nei legami di sangue mentre sono onnipresenti.
Spesso è la fede, o ciò che si pensa essere tale, a creare problemi e fraintendimenti, come nel caso di Sarai, Abramo e Isacco. Qui si hanno addirittura tre posizioni diverse: la ragione scettica, il fedele ragionevole e il fondamentalista. Solo per caso l'omicidio più terribile non si compie ma la famiglia si spacca in ogni caso.
Ogni racconto è piuttosto ampio, rende più particolareggiato l'avvenimento di cui tratta, spesso rendendo i personaggi biblici più tridimensionali di quanto normalmente siano.
Purtroppo, però, non si ha nulla di originale o di riflessivo in generale e l'idea, per quanto interessante, non coglie nel segno, se non nel racconto di Cam, il mio preferito, che si lascia alle spalle la tradizione biblica per scavare più in profondità e dare l'accesso a un backstage di ubriaconi profeti, dei che uccidono bambini e figli ribelli che farebbero di tutto per far rinsavire i genitori.
Se non avete mai letto la Bibbia nemmeno in parte, questo è un buon modo per approcciarla senza impegno, con un buono stile e qualche battuta divertente.
Ma, se già conoscete già anche minimamente gli episodi della Genesi, potete saltare questo libro senza rimorso.
vertellerpaul's review against another edition
5.0
Dit is een boek voor bijbelkenners en voor mensen die de bijbel niet kennen. Voor de bijbelkenners is het het plezier van het herkennen en telkens de vraag "hoe gaat hij dit verhaal aanpakken?" Voor wie de bijbel niet kent is het een heerlijke, degelijk vertelde kennismaking met de verhalen. God komt erin voor, natuurlijk, maar vooral als een onoplosbaar raadsel en op hetzelfde niveau als alle andere goden. Mensen die in God geloven zijn niet meer of minder waard dan de mensen die in de goden geloven of mensen die nergens in geloven. Twijfelen mag. Misschien gaat het wel om twijfelen. Maar in elk geval gaat het om respect voor elkaars overtuigingen.
En ondertussen geniet Kuijer (en daarmee ik) van het navertellen van de verhalen, het zoeken naar de menselijke maat en het invoegen van kleine verwijzingen naar andere verhalen uit oude en nieuwe testament, verwijzingen naar heel andere verhalen en naar de actualiteit.
En ondertussen geniet Kuijer (en daarmee ik) van het navertellen van de verhalen, het zoeken naar de menselijke maat en het invoegen van kleine verwijzingen naar andere verhalen uit oude en nieuwe testament, verwijzingen naar heel andere verhalen en naar de actualiteit.
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