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fictionjunky's review against another edition
4.0
I think far too many people get wrapped up in what the narrator did/does in the novel. This is an effective novel that does what it seeks out to accomplish: namely, give the run-down of a departure.
I mean, if you're going to rate a book one or two stars for diabolic behavior, I would hate to see what "Crime and Punishment" receives...
I mean, if you're going to rate a book one or two stars for diabolic behavior, I would hate to see what "Crime and Punishment" receives...
lalettricesolitaria's review against another edition
1.0
Goodread prevede che io dia una votazione complessiva in numero di stelle. Questo è uno dei casi in cui mi viene spontaneo votare la prosa in un modo e il contenuto della storia in un altro.
Il libro è ben scritto, la prosa intrigante e sincera. Quattro stelle.
Ma la storia no. Ne merita solo una Ho odiato il protagonista dal primo all'ultimo rigo, io detesto le persone come lui, incapaci di comprendere il quotidiano, di prendersi responsabilità anche dinanzi a scelte difficili e capaci solo di pensare a cosa ricevono e non anche a cosa possono dare al prossimo. La storia parla di un uomo che decide di abbandonare sua moglie e i figli, è una specie di memoriale, per altro anche pseudobiografico dello scrittore, che doveva sentire molto questa tematica, visto che poi ha fatto la medesima cosa nella realtà. Il punto non è che non apprezzi il gesto o lo reputi vigliacco per aver cercato di essere felice altrove. Ma le sue considerazioni sull'amore, sull'intimità... sono frutto della mente instabile e immatura del protagonista. In tutta la storia lui non spiega cosa ha portato alla rottura del rapporto con la moglie, né mi riesce chiaro capire cosa lo abbia fatto innamorare dell'altra donna, Nina. Ok, questo amore è finito, ma non si capisce perché, non si analizzano le cause, non si danno "colpe" e soprattutto lui non se ne prende nessuna. Succede e basta? Non è così. E poi il continuo compararsi del protagonista agli altri uomini che conosce, come se le esperienze altrui potessero davvero darci l'esatta misura di cosa siamo, di chi siamo noi...no, non è così. Ne risulta quindi una storia in cui il protagonista non fa che piangersi addosso. Un uomo così, accanto, lo avrei lasciato io per prima, invece di aspettare di farmi piantare da lui. Che palle di persona! XD No, davvero... libro ottimo, ben scritto, mi ha suscitato emozioni negative. Ma non posso dire che mi sia piaciuto il contenuto di cui parla.
Il libro è ben scritto, la prosa intrigante e sincera. Quattro stelle.
Ma la storia no. Ne merita solo una Ho odiato il protagonista dal primo all'ultimo rigo, io detesto le persone come lui, incapaci di comprendere il quotidiano, di prendersi responsabilità anche dinanzi a scelte difficili e capaci solo di pensare a cosa ricevono e non anche a cosa possono dare al prossimo. La storia parla di un uomo che decide di abbandonare sua moglie e i figli, è una specie di memoriale, per altro anche pseudobiografico dello scrittore, che doveva sentire molto questa tematica, visto che poi ha fatto la medesima cosa nella realtà. Il punto non è che non apprezzi il gesto o lo reputi vigliacco per aver cercato di essere felice altrove. Ma le sue considerazioni sull'amore, sull'intimità... sono frutto della mente instabile e immatura del protagonista. In tutta la storia lui non spiega cosa ha portato alla rottura del rapporto con la moglie, né mi riesce chiaro capire cosa lo abbia fatto innamorare dell'altra donna, Nina. Ok, questo amore è finito, ma non si capisce perché, non si analizzano le cause, non si danno "colpe" e soprattutto lui non se ne prende nessuna. Succede e basta? Non è così. E poi il continuo compararsi del protagonista agli altri uomini che conosce, come se le esperienze altrui potessero davvero darci l'esatta misura di cosa siamo, di chi siamo noi...no, non è così. Ne risulta quindi una storia in cui il protagonista non fa che piangersi addosso. Un uomo così, accanto, lo avrei lasciato io per prima, invece di aspettare di farmi piantare da lui. Che palle di persona! XD No, davvero... libro ottimo, ben scritto, mi ha suscitato emozioni negative. Ma non posso dire che mi sia piaciuto il contenuto di cui parla.
nunuseli's review against another edition
1.0
Y lo que nos enseña esta obra es que la crisis de los 40 puede hacer mucho daño en algunos hombres. No porque abandonen a la mujer y a sus hijos en medio de la noche para irse a perseguir una jovencita a la que doblan la edad, sino porque sienten también la necesidad de escribirlo y acaban saliendo castañas como 'Intimidad'. Esta obra es tan narciso-nihilista que me recuerda al peor Houellebecq. Repetitiva hasta el tedio. Y como siempre este nihilismo, tan típico de ciertos autores de hoy en día, acaba desembocando en misoginia. Las mujeres son de cartón-piedra: la esposa es la bruja y la amante es la mujer irreal creada por la fantasía de un hombre para satisfacer sus deseos (básicamente sexuales). Y no me hagáis hablar de la madre del protagonista. Por favor. El caso es que todas las mujeres son presentadas desde una óptica desfavorable (como castradoras de los hombres) y todos los hombres son presentados como dignos de compasión, pobrecitos, que sufren mucho. Me reiría sino fuera porque ya me han contado el mismo chiste centenares de veces antes. El protagonista es patético, pero lo peor es que el escritor no sabe que su protagonista es patético. Tiene ironía, pero es una ironía como mecanismo de defensa. Puede que sea esto del mecanismo de defensa sea algo inevitable siendo todo tan autobiográfico, pero ni así cuela. No tiene que ver nada con la película, que a mí me encantó. Pero es que nada que ver. Hay cosas que me han gustado: al principio, cuando dice que es la noche que se va a marchar de casa y describe como quiere a sus hijos (aunque reconoce que a veces también los mandaría a la mierda), y como a pesar de que los quiere se va a marchar de casa. Por un momento pensé que era una obra sobre el vacío de la existencia. Pero pronto me di cuenta que sólo era otra obra sobre la crisis de los 40.
ausma23's review against another edition
3.0
I’m a little disgusted and embarrassed to admit how much I actually enjoyed this lol… props to Kureishi for writing a selfish, sex-obsessed, immature man going through a midlife crisis who is even a tad human and empathetic, I guess??
My interest in this book was initially piqued when I watched Patrice Chereau’s film adaptation many years ago. Though from what I recall the film differs quite a lot from its source material, Chereau’s film possesses the same depth I sought and found in Kureishi's book (maybe I found the Jay character in the film more pitiable because he's played by the endearing Mark Rylance).
Despite some cringey sex scenes (to be expected) and the story's unconvincing and unsatisfying conclusion (like... after all that??...), Jay's philosophical musings on monogamy, modern Western culture, and British society and politics held my interest, and I'm curious to read Kureishi's other (non-hetero) stories.
My interest in this book was initially piqued when I watched Patrice Chereau’s film adaptation many years ago. Though from what I recall the film differs quite a lot from its source material, Chereau’s film possesses the same depth I sought and found in Kureishi's book (maybe I found the Jay character in the film more pitiable because he's played by the endearing Mark Rylance).
Despite some cringey sex scenes (to be expected) and the story's unconvincing and unsatisfying conclusion (like... after all that??...), Jay's philosophical musings on monogamy, modern Western culture, and British society and politics held my interest, and I'm curious to read Kureishi's other (non-hetero) stories.
isering's review against another edition
4.0
I didn't realise this was somewhat based on his life! A man plans to leave his wife and two children and reflects. I will certainly go read his other stuff. Reminded me a bit of Murakami in how the character seemed a bit lost and passive.
deejah_fig_and's review against another edition
3.0
This was a tough book to read. This story of Jay (the middle-aged narrator) and his decision to leave his longtime girlfriend and their two sons really got under my skin. It is a day in the life of this man as he makes plans and tries to justify the reason for his departure. The main issue for Jay is this: “You don’t stop loving someone just because you hate them.” He hates Susan but he loves the boys so much that it hurts. How will he reconcile this situation?
It is rare that I can so thoroughly enjoy a book when I find the protagonist to be utterly reprehensible with no redeeming features at all. There is nothing about Jay I like. He is self-absorbed, preening, spoiled and prone to fits of melancholy that are quite unattractive.
As he tells his story he relates to things in his past: his parents, favorite philosophers, drugs, women…all of these he uses as validations. He speaks with friends who are happily married and urges them to take different paths. He communes with a vile best friend, Victor, who has previously left his family and is wandering around looking for love to replace what he has lost and tries to repair the relationship that was broken when he left his kids.
The author does an excellent job of making Jay hateful and pitiable and on occasion, lovely (when interacting with his sons). I think that is what kept me entranced in this very short tome – that and curiosity. I truly wanted to discover how this was going to play out and what route Jay was going to take. I will not spoil the ending for potential readers but I would recommend this book.
It is rare that I can so thoroughly enjoy a book when I find the protagonist to be utterly reprehensible with no redeeming features at all. There is nothing about Jay I like. He is self-absorbed, preening, spoiled and prone to fits of melancholy that are quite unattractive.
As he tells his story he relates to things in his past: his parents, favorite philosophers, drugs, women…all of these he uses as validations. He speaks with friends who are happily married and urges them to take different paths. He communes with a vile best friend, Victor, who has previously left his family and is wandering around looking for love to replace what he has lost and tries to repair the relationship that was broken when he left his kids.
The author does an excellent job of making Jay hateful and pitiable and on occasion, lovely (when interacting with his sons). I think that is what kept me entranced in this very short tome – that and curiosity. I truly wanted to discover how this was going to play out and what route Jay was going to take. I will not spoil the ending for potential readers but I would recommend this book.
rishajamal's review against another edition
2.0
2.5
I think this book just came to me at the wrong time.
I think this book just came to me at the wrong time.