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Our Beautiful Heroine by Jacques Roubaud

pao986's review

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4.0

"Nel romanzo in cui siamo, che è un romanzo giallo, visto che c'è un detective, anzi ce ne sono addirittura due, un Narratore che segue l'inchiesta, un criminale e dei crimini, non è paradossale che non ci sia nessun assassino? Che non sia stata versata neanche la più piccola goccia di sangue? Vi dirò sinceramente che l'atmosfera di quest'inchiesta ha qualcosa di strano, di insolito, direi addirittura di straniero."



Incappai per la prima volta in Jacques Roubaud una decina di anni fa quando, ricercando libri di Benni in biblioteca (c'è da dire che la consultazione dei testi bibliotecari è immensamente più semplice al giorno d'oggi), il catalogo mi propose Il rapimento di Ortensia, tradotto appunto da Stefano Benni sempre per Feltrinelli.
Fu così che lessi il secondo capitolo di una trilogia di cui ignoravo l'esistenza (cosa che odio, ma che si trattava di un sequel lo scoprii poi) e scoprii l'esistenza dell'OuLiPo*.
*flash forward fino ai giorni nostri*
La bella Ortensia (trovato fortuitamente in un mercatino dell'usato, essendo ormai libro fuori catalogo) è, come avveniva per il suo sequel, un romanzo che si presenta come un giallo, ma che in realtà è un delizioso esercizio di scrittura, fortemente metatestuale, in cui il Narratore, l'Autore e anche il Lettore sono loro stessi 'personaggi'.
Chi cerca personaggi femminili ben caratterizzati e per nulla ricadenti in connotazioni stereotipate potrebbe storcere il naso nell'incontrare Ortensia e le altre donne qui presenti, ma in realtà tutti i personaggi ricadono in archetipi ben riconoscibili e cedono il passo alla scrittura, alle divagazioni enciclopediche, alle citazioni letterarie e matematiche, a una impaginazione studiata per impegnare il lettore e, perché no, intrattenerlo con un gioco intellettuale.


*OuLiPo, ovvero Ouvroir de Littérature Potentielle: fondato da Queneau e Le Lionnais nel 1960, tra i suoi membri più noti, oltre allo stesso Queneau, annovera Perec e Calvino; non è un movimento letterario, ma si occupa di ricercare nuove strutture e schemi che possano essere usate dagli scrittori nella maniera che preferiscono, usando i vincoli (per esempio i lipogrammi) come strumenti di ispirazione.
Roubaud, matematico, poeta, scrittore e traduttore, invitato da Queneau, ne fa parte dal 1966.
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