Reviews

The End Of Her Honeymoon by Marie Belloc Lowndes

ellingtonfeint's review against another edition

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3.0

Quite an interesting little book.

ilariam's review against another edition

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3.0

Edizioni Le Assassine è una recente nuova entrata nel panorama editoriale italiano, che ha scelto di specializzarsi in "Storie gialle al femminile".
Attualmente, due le collane curate: "Oltreconfine", dedicata ad autrici straniere contemporanee, e "Vintage" che raccoglie scrittrici che hanno precorso i tempi, gettando le basi di quella che sarà poi la Golden Age del romanzo poliziesco.
La scelta non ha bisogno di giustificazioni, dato il contributo al genere poliziesco di autrici come Agatha Christie, Dorothy Sayers, Margery Allingham, Ngaio Marsh (le "Regine"), ma anche Josephine Tey e tante altre, ieri come oggi. Non è un caso inoltre che la crime fiction (soprattutto in certe varianti) sia tuttora molto popolare proprio tra il pubblico femminile.

La collana Vintage si apre con Luna di miele da incubo (The End of Her Honeymoon) del 1914 di Marie Belloc Lowndes, autrice ricordata soprattutto per The Lodger (Il pensionante, edito in Italia da Sellerio), a cui si è ispirato Hitchcock per l'omonimo film muto del 1927.

Dopo tre settimane in Italia, i neo sposi John e Nancy Dampier sono appena giunti a Parigi. È nella capitale francese che l'uomo, di origine inglese, vive e lavora ormai da anni come artista. John non vuole mostrare a Nancy quella che sarà la loro nuova casa prima di aver completato alcune migliorie, per cui decide che la loro prima notte a Parigi sarà in un albergo. In quei giorni, però, avere una sistemazione in città è tutt'altro che facile a causa della grande Esposizione Universale. Fortunatamente i due riescono a trovare qualcosa all'hotel Saint Ange, ma in due camere separate. Il mattino dopo, di John non c'è più traccia e per i proprietari dell'albergo non c'è mai stato nessun signor Dampier...

Letto con la sensibilità di oggi, soffermandosi solo sui "fatti", questo Luna di miele da incubo può sembrare ben poca cosa: la ricerca dilettantistica di un altro ospite dell'albergo che prende a cuore la vicenda di Nancy, qualche interazione con le autorità locali e poco più. In realtà, non ci vuole molto a riconoscere il prototipo di una delle situazioni più tipiche del thriller, riproposta in tutte le salse da tantissimi autori e autrici successivi, persino oggi ancora molto in auge: un evento, due versioni in contrasto l'una con l'altra, un misterioso personaggio che potrebbe non esistere se non nella mente dell'unico/a che sostiene la sua esistenza...
Il fulcro del romanzo (e ciò che è stato tramandato ai posteri) è proprio tutto lì, ed è bene incarnato dai dubbi del senatore Burton: c'è davvero un signor Dampier? Nancy sta mentendo o è in buona fede e magari ha solo rimosso eventi spiacevoli? Se ammettiamo che ci sia un John Dampier, si è allontanato di sua volontà (ma per quale motivo?), oppure è vittima di un crimine?

Un romanzo sicuramente consigliato ai cultori della narrativa poliziesca, alla ricerca delle radici di un genere sempreverde, in cui, a volte, non si inventa nulla di nuovo, per cui la grande abilità dell'autore/autrice sta tutta in come una storia viene raccontata.

aerolich's review

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emotional mysterious slow-paced
  • Plot- or character-driven? A mix
  • Strong character development? No
  • Loveable characters? Yes
  • Diverse cast of characters? No
  • Flaws of characters a main focus? No

2.5

I generally find Marie Belloc Lowndes’ endings to be the weakest part of her writing. The ending of this one was a particular disappointment. Overall an interesting story with not much of a payoff. 

ellingtonfeint's review against another edition

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3.0

Quite an interesting little book.
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